Ti
porto via Madam
in
fiacre oppure a piedi
a
Bruxelles o Amsterdàm
e
ovunque tu mi chiedi
O
ce ne andremo via
in
sella al mio cavallo
forse
in Andalusia
in
tempo per il ballo
La
nostra nostalgia
sarà
presto fumata
in
ogni teteria
di
Malaga o Granata
E
ce ne andremo allor
sul
palco dell'arena
e
vedrai il toreador
che muore sulla scena
Andremo
al carnevale
di
Napoli o Venezia
civetteria
fatale
del
guanto di Lucrezia
Ci
andremo a mascherare
per
qualche bacio e poi
mi
metterò a vogare
sai
io faccio ciò che vuoi
Se
poi non torneremo
ci
culleremo a riva
per
sentire Sileno
che
soffia nella piva
E
fra danze e tripudi
del
suo canto orchestrale
andremo
a piedi nudi
sotto
l’arco trionfale
Andremo
sotto il vischio
oppure
via di lì
e
ascolteremo il fischio
folle
degli hallalì
ti porterò a Parì
e scriverò dei versi
sui
baffi di Dalhì
Berremo
alla taverna
il
vino di Bordeaux
e
vedremo la Senna
sous
le pont Mirabau
E
un piatto di magret
d’anatre
affumicate
foisgras
e caussulet
di
carni prelibate
Oppure
gusteremo
un
po’ di cabernet
e
invano aspetteremo
che
arrivi il mascaret
Insieme
partiremo
e
non importa dove
ovunque
stanzieremo
o
ce n’andremo altrove
Ma
il tuo pianto di sposa
è
un canto di cornacchia
tenera
sospirosa
vergine
di Polacchia
E
per la mia isteria
ti
lascio la cravatta
e
me ne vado via
à
bientot dolce matta
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