L’architettura, al pari della natura,
incarna direttamente l’idealità dell’oggetto e quindi presuppone un rapporto
immediato e primordiale con l’osservatore. Persino il tempo, che l’inganno
dell’arte dovrebbe eludere, esercita il suo influsso sulla materia adeguandola
secondo il proprio gusto. La pittura rappresenta uno stadio più elevato di
sublimazione in quanto la materia viene filtrata dalla sua rappresentazione, e
il fatto che non si possa fumare la pipa di Magritte consente allo spettatore
di potersene assuefare senza che ciò nuoccia alla sua salute. La poesia attinge
a una sfera più eterea di godimento in quanto non rappresenta l’idea, ma allude
ad essa per mezzo di un’intuizione sonora. La musica, infine, rende ovvia la
verità ultima dell’arte e della vita, ovvero che non vi è alcun oggetto.
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