venerdì 16 agosto 2019

L'arte come filtro alla pipa di Magritte


L’architettura, al pari della natura, incarna direttamente l’idealità dell’oggetto e quindi presuppone un rapporto immediato e primordiale con l’osservatore. Persino il tempo, che l’inganno dell’arte dovrebbe eludere, esercita il suo influsso sulla materia adeguandola secondo il proprio gusto. La pittura rappresenta uno stadio più elevato di sublimazione in quanto la materia viene filtrata dalla sua rappresentazione, e il fatto che non si possa fumare la pipa di Magritte consente allo spettatore di potersene assuefare senza che ciò nuoccia alla sua salute. La poesia attinge a una sfera più eterea di godimento in quanto non rappresenta l’idea, ma allude ad essa per mezzo di un’intuizione sonora. La musica, infine, rende ovvia la verità ultima dell’arte e della vita, ovvero che non vi è alcun oggetto.

Sull'indagine della struttura anatomica della donna come superfluo barocchismo artistico

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