E’ tutto apparecchiato
per la mia sverginatura. Il sindaco in persona si è calato dall’alto per
raccomandarmi di presenziare alla cerimonia di iniziazione. Sono in un
cul-de-sac. Cosa vogliono da me quei cacasangue? Deflorarmi il naso, ovvio.
Sturarmi le froge con il tampone vaticinante! Ma io ho ancora un po’ di
pruderie. Finché ho potuto me la sono sfangata e ho mantenuto intatta la virtù
del mio naso. Contavo di preservarne l’integrità fino alla conclusione della
pandemia e poi esibirla pubblicamente davanti l’incredulità popolare come le
stimmate della rettitudine. Aspiravo a un naso immacolato, catartico,
morigerato!... Auspicavo che proprio dalle sue cavità pelagiche sarebbe saltato
fuori il redentore messianico. Toh, avrei mondato l’umanità con uno starnuto!
Ma l’onorabilità del mio naso ha i minuti contati. Vogliono fruconarci dentro! I delatori
mi aspettano al varco per punire la mia diserzione…pensano che sia l’ora che mi
cavi il ruzzo. Dicono che sia piacevole, che una volta provato non si torni più
indietro. Insomma, dovrei piantarla di rimestarmelo con le dita! Questi lazzi
da pederasta mi fanno venire il disgusto….sono un tipo blasè, io. Mi
infameranno per santocchieria, quegli svescioni, pur di vedermi zufolare dal
naso…capite? Dovrei nascondermelo in tasca, il naso, ma stavolta non posso
tirarmene fuori con un gioco di prestigio.
Per scamparla avevo
firmato un vadimonio, questa è la verità, ed ora Shylock viene a reclamare la
sua libbra di carne. Ben fatto pappatacio! Non sperare di farla franca e
accollati il basto!..Devo farmi stantuffare la ciafrocca, rassodare i proceri!
In orario di lavoro per giunta. Ma io ho in programma di leggere Senofonte fino
alla pausa pranzo, mica ho tempo per queste chiappolerie! E poi non capisco
perché diavolo farmi ficcare il batocchio nel naso. Saranno tre settimane che
non caccio neanche uno starnuto. Sono così sano che quegli scannapane dei miei
colleghi iniziano a sospettare che io sia asintomatico.
Il buon senso ci sta
fottendo l’anima. Rimpiango i vecchi tempi quando potevo sputare nell'occhio di
qualcuno senza scatenare la sua indignazione civica. Quando mi ci soffiavo il
naso sulla teppaglia!
Anche la capessa vuole
il mio scalpo. Mentre tento di svignarmela mi arraffia per il colletto e
organizza il rituale sodomitico. Lì su due piedi non riesco a trovare una
scusa per declinare l’invito senza alludere al fatto che si sia bevuta il
cervello. Questa storia della pandemia ci sta un po’ sfuggendo di mano. Meglio
infilarmi in bocca il bavaglio di Angerona per non strozzarmi con la lingua.
Annuisco stronfiando con un’alzata di spalle. Mi decido di darle l’ingoffo.
Scortato dal mio
manovaldo vado a farmi disonorare. L’ariolo mi attende per trapassarmi col
bacolo. Essendo la mia prima volta mi aspetto quantomeno un corteggiamento
preliminare, magari un mazzo di rose o un invito a cena, o qualche cianciafruscola
lasciva sussurrata all’orecchio. Niente di tutto questo. Mi sgnacca il bacchio
tra le ganasse senza neanche lubrificarlo. Mi ravana il naso a mandritta e di
sbiescio. La penetrazione mi duole, in un primo momento, poi inizio quasi a
godere. Ma proprio sul più bello, quando sono a un passo dall’amplesso, tira
fuori lo scatapocchio. Non mi chiede neanche se ho gradito.
I risultati del
tampone? Non mi hanno più richiamato. Mi sono sentito usato e messo da parte.
Neanche una cartolina o una telefonata di cortesia. Niente di niente, quei
porci! Per consolarmi mi hanno spiegato che è la prassi quando non viene
riscontrato il virus pandemico. Quindi sono sano? Non ci avrei mica giurato!
Però se ci penso, chissà, dico per dire, se con una mezza tacca di febbre
rantolo nel mio letto di morte magari sono in grado di tenere il polso della
mia salute senza che intervenga il vergello di Ascelpio a preconizzarmi
l’ovvio. Toh, eccola qui la scienza medica in tutta la sua tracotante
prescienza: non è in grado di leggere la scaggia quando ce l’hai scritta in
fronte e vaneggia di trarre divinazioni da un foglio bianco.
Tornato in
ufficio i miei colleghi mi chiedono come è andata la sverginatura. Recensisco come segue: dolorosa, rapida e insoddisfacente. Per rincuorarmi mi
dicono che la prima volta che ci si fa ficcare è sempre così, ma che poi con
l’abitudine ci si prende gusto...
LA MASCHERINA (controindicazioni da Covid-19 e seguenti)
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