venerdì 10 maggio 2019

Veganesimo e Corpus Hominis


Non ho nulla da obbiettare alle nuove teologie alimentari, ritengo dopotutto che la salute dello stomaco sia un ottimo balsamo per quella dello spirito e che probabilmente anche la corretta digestione di un agente assicurativo, che abbia ceduto il suo posto nella catena alimentare, basti a riconciliarlo con le creature di Dio e a infondergli sensazioni morali. Certo l’inflessibile severità con cui gli adepti propagandano il proprio culto suscita il sospetto che un vegano, ad esempio, sia un cannibale che si sia imposto una dieta di frutta secca. Per una silhouette più snella, s’intende. Tuttavia il fatto che non imbandiscano ancora sacrifici umani e che talvolta riconoscano anche ai propri simili gli stessi diritti di una capra di allevamento non lascia alcun dubbio che siano comunque persone squisite, specialmente se servite con un contorno di guanciale.


Perché la filosofia trae origine da esigenze gastronomiche, ed elogio del foie gras

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