Anche in questa vigilia, come
ogni anno, osserverò il digiuno della carne in ottemperanza del precetto
cristiano. Così per purificarmi l’anima e temprarmi attraverso la catarsi della
rinuncia i miei intimi hanno predisposto un rigido programma alimentare. Il
menù in questione, cui non ci è dato trasgredire senza appello, è così
strutturato:
PRANZO
Primi piatti: gnocchi con pesto di erbette,
colatura di alice e tartufo, risotto al prosecco e mascarpone con polpa di
scampi e paccheri all’astice.
Secondi piatti: orata in crosta di mandorle,
gamberi marinati con riso allo zenzero, involtini di verza con filetti di
merluzzo, moscardini al sugo, frittura di calamari, carpaccio di spada con
papaia, tortino di alici al finocchietto, dentice grigliato alla piastra,
pescatrice con carciofi stufati, acciughe tartufate e guazzetto di canocchie.
Contorni: crocchè di patate e provola
affumicata, bouquet di verdure marinate e ratatouille con crostini di segale.
Il tutto abbinato da un modesto Montrachet.
CENA
Antipasti: mousse al salmone, tartare di gamberi,
millefoglie di sgombro e finocchi, paté di tonno e crostini di caviale.
Primi piatti: zuppa di vongole, linguine al pesto di
noci e alici, spaghetti di grano saraceno con cozze e broccoli, un assaggio di
risotto alla pescatora e lasagnette di bietole, baccalà e certosa.
Secondi piatti: sogliola alla provenzale, un’orata
alla vernaccia di San Gimignano, cozze gratinate all’asiago e filetto di
platessa, baccalà alla romana, triglie marinate all’aceto di mele, quiche al
salmone affumicato, aragosta in court-bouillon, pesce spada al salmoriglio e
ostriche in gelatina di Champagne.
Contorno: un'insalatina per tenersi leggeri.
Il tutto questa
volta accompagnato da una bottiglia di Verdicchio dei Castelli
di Jesi.
Confido che il Padreterno prenda nota dei miei sforzi per conformarmi alle Sue prescrizioni e mi abbia già riservato un posto fra i beati nell’evenienza di un collasso
durante il simposio prenatalizio.
Ciò detto non è
inappropriato concludere con un’osservazione introspettiva sulle dinamiche
psichiche alla base del cristianesimo.
L’osservazione è la
seguente:
Il cristianesimo ha diverse implicazioni gastronomiche e ne è
consigliabile l’assunzione sia prima che dopo i pasti. Da una parte infatti è
uno stimolo per lo spirito a resistere alle tentazioni di un lauto pranzo,
affinando quindi l’appetito, e in un secondo momento ne favorisce la
digestione.
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