AFORISMA: l’arte
di non dire niente in una sola frase.
ALBA: suggestivo affresco della natura spesso decantato dai poeti dilettanti nelle loro liriche. I grandi poeti, invece, non si svegliano mai prima di mezzogiorno.
ALTARE: luogo sacro in cui la sposa conduce la vittima sacrificale affinché il sacerdote ne interroghi le viscere e ne tragga i più nefasti auspici.
AMBIZIOSO: un nessuno qualunque che aspira a diventare un qualcuno qualunque.
AMORE: una fiamma inestinguibile con la quale due innamorati accendono un mutuo.
ANONIMO: dicasi di qualcuno così insignificante che è costretto a presenziare
ad ogni evento civile o mondano affinché si noti la sua assenza.
APPLAUSO:
durante la pièce è la chiassosa cospirazione del pubblico dilettante per
guastare il sonno del critico teatrale.
ARCHITETTURA: si differenzia dall’ingegneria, la quale sacrifica il bello all’utile, in quanto sacrifica l’utile al brutto.
ARTE: una sorgente a cui il filisteo vorrebbe bere, ma nella quale dovrebbe solo lavarsi.
ARTISTA: un tale che cataloga le cianfrusaglie della sua anima con lo spirito dell’antiquario e le spaccia al pubblico come articoli da collezione.
ASSOCIAZIONE: coalizione di due o più individui che singolarmente sarebbero troppo inetti per nuocere alla collettività.
ASTEMIO: un uomo che non ha abbastanza fegato per rovinarselo.
BACIAMANO: audace galanteria per ammansire la donna e dissuaderla dal graffiare.
BANCHIERE: uomo di fiducia cui consegniamo personalmente i nostri risparmi per evitargli il disturbo di venire a prenderceli nel sonno.
BALCONE: nella famosa opera shakespeariana è un abuso
edilizio sulle leggi dell’amore condonato per esigenze letterarie.
BELLEZZA: un abito troppo leggero per riparare una donna dal freddo, ma comunque sufficiente a metterla in salvo dalle conseguenze di un raffreddore.
BIBLIOFILIA: feticismo letterario con aggravanti platoniche.
BUONISMO: rivendita al mercato del bene andato a male.
BUROCRAZIA: l’onanismo di ogni funzionario statale.
CAPO: direttore d’orchestra del suo complesso di inferiorità.
CARISMA: ornamento del carattere con cui gli uomini si addobbano per ovviare alla propria assenza di personalità.
CARITA’: compassionevole elargizione di un pezzo di pane all’indigente affinché non muoia di fame a stomaco vuoto.
CASTITA’: la più depravata delle fantasie maschili e primo sintomo dell’incontinenza femminile.
CENSURA: la giusta punizione che viene inflitta all’artista quando la sua opera è accessibile anche allo spirito del censore.
CHIARIMENTO: reciproco riconoscimento dell’altrui capacità di fraintendere il proprio torto.
CHIESA: santuario del cristianesimo presso cui i fedeli si recano la domenica mattina con il sacrilego proposito di guastare il riposo settimanale di Dio.
CINICO: un uomo che finge di non avere alcun interesse verso l’umanità, ma solo per nascondere il fatto di non avercelo realmente.
CITAZIONE: espediente con cui i pessimi scrittori invocano un’aria classica per dare respiro ai loro cori di campagna, provocandone la morte per asfissia.
CIVILTA’:
una barbarie che ha elevato gli uomini dallo stadio di animali a quello di
vegetali.
COMPAGNIA: qualcuno insieme a cui condividere il proprio tempo libero in grado di farti apprezzare il piacere della solitudine.
COMUNISMO: ideologia politica che vaneggia di soccorrere la salute del popolo con l’aumento esponenziale dei pubblici ufficiali.
COMUNISTA: seguace del comunismo. Si dividono in due categorie: quelli che non si lavano e quelli che vogliono lavare gli altri. Ma la compagnia dei primi è meno sgradevole all’olfatto.
CONFESSIONE: 1-
sacramento cristiano per mezzo del quale il nostro peccato entra nell’orecchio
del prete e arriva a quello di Dio attraverso la lingua della sua Perpetua.
2- Civettuola e
pettegola ammissione dei propri peccati per stuzzicare la complicità del prete,
nella speranza che Dio non stia origliando.
CONSUMISMO: dottrina socioeconomica che prevede di saziare il vorace appetito delle mandrie con i pascoli concimati dai loro stessi escrementi.
CORDIALITA’: frustrante tentativo di fingere gentilezza e benevolenza nei confronti degli altri con il vendicativo proposito di costringerli a fare altrettanto.
CORTESIA: affettazione di buone maniere che riserviamo al prossimo per tenerlo a distanza e non dargli alcun pretesto di assumere un atteggiamento confidenziale.
COSCIENZA: il sonnifero prescritto dalla propaganda umanitaria per guastare il sonno altrui con il chiasso del proprio ronfare.
CRAVATTA: elegante orpello con cui la
società tiene a guinzaglio i suoi figli favoriti.
CRISTIANESIMO: confessione religiosa la quale, postulando che dopo la morte vi sia la vita, prescrive che quest’ultima non la preceda.
CRITICA: in ambito letterario è l’arte di sintetizzare in sole venti pagine ciò che un artista ha taciuto in addirittura due righe. In ambito sociologico è un giudizio costruttivo il cui scopo è aiutare a crescere colui che lo riceve: per tale motivo il nano si sente il dovere di criticare il gigante.
CULTURA: affettazione della conoscenza con cui gli uomini guastano la spontaneità della propria ignoranza.
CUORE: organo muscolare la cui funzione è quella di pompare sangue in ogni parte del corpo, fuorché al cervello.
CURA: una delle cause più diffuse di malattie.
DELUSIONE: in campo amoroso può stravolgere un uomo al punto da cambiarne la più intima natura. Ma in una donna può addirittura avere l’effetto di cambiarle la tinta dei capelli.
DEMOCRAZIA: tirannia della demenza popolare.
DENTISTA: abile maestro dell’arte alchemica che riesce a trasformare in oro tutto il metallo che infila nella tua bocca.
DESTINO: sorte preordinata per ogni uomo secondo leggi imperscrutabili e immutabili. Solitamente è scritto sulla manicure della propria donna.
DIAGNOSI: prognosi con la quale il medico accerta che il suo paziente ha contratto un debito economico.
DIALOGO: si distingue dal soliloquio in quanto è svolto in presenza di due o più persone.
DIGIUNO: un capriccio dell’asceta, che ne ottunde a tal punto l’appetito da fargli credere commestibile persino la sua santità.
DISCREZIONE: mantenere riserbo sulle altrui qualità.
DIVA: nel mondo cinematografico è una donna che difetta del talento necessario per impersonare qualunque ruolo scenico, ma assolutamente convincente nella parte dell’attrice.
DONNA: una sibilla i cui discorsi hanno la stessa insondabile oscurità delle rivelazioni oracolari. Ella sottintende tutto, fuorché ciò che è ovvio.
ELEMOSINA: acquisto, a saldo, dell’illusione di essere buoni.
ELOGIO: riconoscere ad altri quelle qualità da cui si potrà trarre giovamento.
ESIBIZIONISTA: un tale che fa di tutto per attirare l’attenzione pur di essere al centro della nostra indifferenza.
ESTETA: un puritano che ha sbirciato troppo a lungo sotto la gonna della Bellezza fino ad accorgersi che non portava le mutandine. Ciò ha a tal punto scandalizzato il suo senso del pudore che per bigotteria morale l’ha rivestita di pizzi e di merletti.
EROS: è
un dio annoiato, sa tutto e tutto ciò che non sa lo fa sbadigliare. Anche lui
reclama vittime in sacrificio, ma è inappetente. Il suo patrimonio è un’eredità
impossibile da scialacquare, e pertanto è sempre prodigo nel condividere ciò
che possiede, ma inflessibilmente avaro con quello che aspira ad ottenere.
ESPERTA: dicasi
di donna che ha maturato una così ricca
esperienza fra le lenzuola che quando va a letto con un uomo riesce a dargli
sempre la gradita impressione di essere una debuttante.
EVOLUZIONISMO: teoria intrisa di speranza fideistica e acritico misticismo la quale postula che in un prossimo futuro le scimmie si evolveranno allo stadio di uomini.
FAMA: sifilide della modernità che si contrae anche solo stando a contatto con gli altri infetti. Oggigiorno la fama garantisce tutto, anche l’anonimato.
FARMACO: il veleno della serpe di Esculapio.
FEDE: cibo spirituale che nutre l’anima dei credenti e sazia la pancia dei preti.
FEDELE: una donna a cui il marito ha riempito a tal punto l’armadio di vestiti da rendere pressoché impossibile nasconderci un amante.
FEDELTA’: virtù che eleva gli uomini al rango di cani.
FEMMINISMO: corrente ideologica le cui militanti si dividono in due categorie: coloro che invidiano i baffi degli uomini e coloro che ne sono munite.
FEMMINISTA: una donna che difetta dello spirito per sentirsi libera se gli uomini non la costringono ad esserlo.
FICA: un buco, situato nel cervello dell’uomo.
FIGLIO: la prova definitiva che da una
donna non può mai uscire niente di buono.
FILANTROPIA: bulimia morale delle classi agiate che non perdono il proprio appetito neanche davanti a una cena di beneficenza.
FILANTROPO: abile borsista che investe solo in buone azioni.
FILOSOFIA: il compiacimento di non dare risposte a domande che nessuno si pone.
FILOSOFO: un aspirante saggio che cammina in ginocchio per permettere alla propria barba di toccare terra.
GALANTERIA:
il monito a cedere sempre il passo ad una donna, dal momento che non bisogna
mai fidarsi a lasciarsela dietro le spalle.
GELOSIA: sentimento che affina tutti i
sensi degli amanti, tranne quello del ridicolo.
GENTILEZZA: insieme di premure e riguardi, spesso eccessivi, che riserviamo ai nostri simili, come l’astenersi dal commettere un delitto.
GENTILUOMO: chiunque abbia la galanteria di baciare la mano di una donna senza cedere all’impulso di morderla.
GIALLO: genere narrativo di cui il dovere civico impone la costante lettura per accertarsi che l’assassino che lo abbia ispirato venga scoperto, processato e condannato a vent’anni con l’aggravante dei futili motivi letterari.
GIORNALISTA: colui che ha le mani sempre libere per infilarle nei nasi altrui in quanto i suoi piedi sono occupati a scrivere.
GIURAMENTO: in ambito sanitario, noto come giuramento di Ippocrate, è il deterrente che talvolta dissuade il medico dall’infliggere il colpo di grazia al suo paziente per permettergli di pagare.
GIUSTIZIA: il rovescio del diritto.
Nota a margine: il fine ultimo della
giustizia è quello di consentire a un magistrato di arrivare a fine mese.
GRATITUDINE: 1- interesse applicato dai benefattori per lucrare sulle loro buone azioni.
2- Sentimento che
riserviamo a coloro da cui traiamo un beneficio, generalmente di natura
rancorosa e vendicativa.
GRAVIDANZA: periodo della durata di nove mesi in cui una creatura estranea prende possesso della tua vita, s’ingrossa, scalcia, ti tormenta e ti costringe ad assecondare ogni suo appetito. Ma devi sopportarla, perché è pur sempre tua moglie.
IDEA: lampo di ispirazione divina che attraversa la testa dell’uomo da orecchio a orecchio senza mai passare per il cervello.
IDEALISTA: uomo privo dell’immaginazione necessaria per vedere le cose come realmente sono.
IDEE
DI MASSA: assolutamente necessarie affinché lo sciocco non persegua le proprie.
IGNORANZA: la precettrice di ogni buona istruzione.
IMPARZIALE: un uomo sufficientemente
equidistante dai contrapposti interessi di due o più parti in modo che non
possa essere influenzata la sua parzialità.
IMPEGNATO: dicasi di scrittore attivo nella sfera politica e civile del Paese. Gli scrittori oggigiorno sono così impegnati da non avere più tempo libero neanche per non scrivere niente.
INCENSO: effluvio aromatico utilizzato dai preti durante le funzioni religiose per occultare ai fedeli l’odore di putrefazione del cadavere di Dio ed evitare che trovino il corpo del reato.
INDIPENDENZA: una fra le tante dipendenze dell’uomo.
INSEGNANTE: un eterno ripetente a cui solo in età pensionabile è riconosciuta l’idoneità per uscire da una scuola pubblica e affacciarsi alla vita.
INSODDISFATTA: dicasi di donna che ha mille scheletri nell’armadio eppure non sa mai cosa mettersi.
INTELLETTO: facoltà della mente che fa dell’uomo un essere più intelligente di una scimmia, e stupido come un uomo.
INTELLETTUALE: libero pensatore solitamente scomodo al potere, il che spiega perché quest’ultimo si lamenti ogni volta che vi è seduto sopra.
IRRAGIONEVOLE:
dicasi di donna che pretende di avere ragione persino quando ce l’ha per
davvero.
Prendere nota:
che una donna dica una verità è un’eventualità plausibile, ma se un’altra donna
affermasse la medesima verità è probabile che entrambe si stiano sbagliando.
IRONIA: senso del malumorismo.
ISLAMICO: seguace di Allah. Quest’ultimo si differenzia dal Dio cristiano in quanto scevro da ogni mania di paternalismo, e ciò spiega perché i suoi fedeli non covino segretamente l’istinto edipico di assassinarlo.
ISTRUITO:
generalmente un uomo che ha frequentato le scuole dell’obbligo, quelle della
maturità e gli studi universitari, ma nonostante questo ha una cultura decente.
LAVATRICE: elettrodomestico davanti al quale solo l’irresponsabile incoscienza della donna è in grado di non manifestare alcun disagio e sintetizzare incurantemente il particolarismo cromatico e le categorie aristoteliche nel dualismo “chiari” e “scuri”.
LAVORO: prostituzione fisica o intellettuale, nonché principale fonte di contagio di tutte le malattie sociali e tutelata dallo Stato che ne reclama la percentuale.
LEGGE: un elefantico e caotico corpus giustinianeo di codici, codicilli, commentari, glosse, palinsesti, pandette, postille e apoftegmi, dei quali basterebbe applicarne la metà per sprofondare il Paese nell’anarchia.
LETTO: luogo designato per l’amore. A letto gli uomini si dividono in due categorie: i porci e gli asini.
LIBERO ARBITRIO: una rivendicazione dei cattivi drammaturghi dopo che le loro facezie hanno appisolato il Fato. In ambito teologico è invece il laccio con cui Dio tiene aggiogati gli uomini alle sue responsabilità.
LIBERO PENSATORE: colui che rimpiange la perduta cattività ricercandola nel circo.
LIBERO PROFESSIONISTA: un dilettante schiavo della propria professione.
LIBERTA’: la catena con cui la democrazia imbriglia i suoi sudditi.
LIBERTA’ DI PAROLA: benevola concessione degli stati liberali in seguito alla quale gli uomini sono in grado di articolare suoni per mezzo della bocca. Tale funzione era in origine erroneamente attribuita alle corde vocali.
LIBERTA’ DI PENSIERO: 1- un atto di brutalità col quale si costringono gli uomini ad assecondare le assurdità delle proprie stesse opinioni.
2- garanzia costituzionale che ci
dispensa dall’obbligo di pensare.
LIBERTA’ DI STAMPA: privilegio della classe dei giornalisti di cui quest’ultimi approfittano per scrivere male.
LIBRO ELETTRONICO: trattasi di surrogato in formato digitale che ha soppiantato il libro cartaceo allo stesso modo della sigaretta elettronica con la cicca. Dicono si riesca a togliersi il vizio della lettura.
LODE: apprezzamento che rivolgiamo a noi stessi per aver avuto il discernimento di encomiare qualcosa di lodevole.
LOURDES: località turistica le cui acque hanno effetti miracolosi, come quello di convincere uno zotico a lavarsi.
LUNA: corpo celeste di forma sferica la cui principale funzione è quella di permettere ai poeti di scrivere stupidaggini sul suo conto.
MAESTRO: un saggio che accompagna i propri discepoli nel sentiero della verità per il timore di smarrirsi.
MAGIA: l’arte di tirare fuori conigli da un cilindro e denaro da una zucca vuota.
MAIALE: animale immondo che fa di tutto per rendersi ripugnante e disgustare il nostro appetito, ma che riteniamo comunque più commestibile di un appuntato di polizia che abbia a cura la propria igiene.
MALFIDATA: dicasi di donna che non dà alcuna credibilità alle nostre bugie e per questa ragione sospetta solo delle nostre verità.
MARITO: un portafoglio in pelle troppo ingombrante per entrare nella borsetta di una signora.
MARTIRIO: vocazione dei santi e delle donne, nonché elisir della loro longevità.
MATTINA: quella parte del giorno in cui i seccatori soffrono d’insonnia.
MATURA: donna la cui attrattiva più deliziosa è la genuinità del suo infantilismo laddove in quelle più giovani è guastata dall’inesperienza.
MESSA: rituale liturgico cui i fedeli partecipano per convincersi della propria Fede, o per convincere Dio della loro.
MIRACOLO: il metodo più ordinario con il quale Dio esaudisce le preghiere degli uomini per evitare di esserne seccato.
MODELLO: colui che posa nell’atelier dell’artista. Egli è anche il principale responsabile della decadenza della pittura in quanto non compie più alcuno sforzo per assomigliare al proprio ritratto sulla tela.
MODESTIA: civettuola ammissione della propria mediocrità.
MOGLIE: una strega che ha quantomeno imparato a fare un uso corretto della sua scopa.
MORALE: la portinaia della civiltà.
Nota a
margine: la morale è sempre la prima a farsi trovare sulla scena del delitto, e
pertanto è sempre sospetta.
MORALISTA: una persona troppo civile per infilarsi le dita nel naso, in quanto le tiene sempre infilate nel naso degli altri.
MORTE: un accidente in grado di rovinarci la giornata e dalle conseguenze seccanti, come il fatto che la gente possa parlare bene di noi alle nostre spalle.
NASO: prominenza sul volto di cui gli uomini sono muniti senza altro scopo che quello di poterselo soffiare. Nelle donne, invece, assolve almeno tre compiti essenziali: quello di ispirare capolavori, quello di fiutare gli uomini, e quello di infilarsi in faccende che non le riguardano.
OBLITERARE: vidimare il proprio biglietto prima di usufruire di un servizio di trasporto. Ad oggi è il metodo più economico e sicuro per non dover rivolgere la parola a un controllore delle ferrovie.
OMBRELLO:
arnese di cui è sempre consigliabile munirsi nei giorni nuvolosi per difendersi
da coloro che attaccano conversazione con la scusa del maltempo.
OMICIDIO: esempio di accanimento terapeutico.
OMOSESSUALITA’: attitudine sessuale la quale ha perduto ogni attrattiva e diritto al biasimo da quando è stata declassata da vizio delle classi superiori a rivendicazione sociale dei larghi strati.
OPINIONE PUBBLICA: la sputacchiera della società.
ONESTA’: virtù cui i mercanti ricorrono loscamente per speculare sui loro affari e le donne per speculare sulle loro attrattive.
ORATORE: un uomo che antepone il trionfo dell’eloquenza a qualunque coinvolgimento emotivo e che pertanto non si commuove davanti a nulla, neanche agli sbadigli.
OTTIMISMO: una delle espressioni più radicali del pessimismo, ovvero l’entusiasta rassegnazione che le cose non possano andare meglio di come vadano.
OZIO: una sorgente che lava lo spirito dell’uomo nobile, e annacqua quello del plebeo.
PACE: la causa principale di tutte le
guerre.
PAROLA: l’ultimo rifugio di chi non ha nulla da dire.
PENNACCHIO: piuma che viene fissata sul copricapo del carabiniere per evitare che la testa gli voli via.
PENSIONE: sussidio all’anzianità socialmente garantito dalla fatina dei dentini.
PENSIERO: il mezzo per esprimere il linguaggio.
PENTIMENTO: nelle donne è un atto di così sfacciata civetteria che dovrebbe essere punito con l’assoluzione.
PITTURA ANALITICA: corrente pittorica la quale, ponendo l’astrazione del concetto come meta dell’intuizione artistica, dipinge ciò che vede il pubblico, ovvero niente che valga la pena di essere dipinto.
PITTORE: un vanesio la cui segreta ambizione è quella di rendere ovvio il fatto che tutta la Creazione sia un plagio della sua opera.
PITTORUCOLO: artista che vive in condizioni di indigenza e dipinge solo donne vestite, non potendosi permettere di pagare il riscaldamento dell’atelier.
POLIGAMO: un uomo che evidentemente non ha alcuna esperienza in fatto di matrimoni.
POPOLARITA’: la più perversa delle aspirazioni popolari.
POESIA: componimento melenso e stucchevole che gli uomini dedicano alle donne per vendicarsi della loro poca liberalità.
POETA: un poltrone che sogna gli allori solo per dormirci sopra.
POLITICO: un cieco che per orientarsi tiene il cane di Pavlov a guinzaglio.
POSTERITA’:
frazione dell’umanità cui i contemporanei demandano il giudizio delle proprie
azioni per punirla della sua mancanza di tempismo.
POSTERI: i postumi della storia.
PREGHIERA: tentativo di estorsione perpetrata ai danni delle divinità millantando in cambio buoni propositi.
PREMUROSA: dicasi di donna sempre prodiga di attenzioni verso un uomo, specialmente quando non sono richieste.
PRETE: sant’uomo che ha più a cuore la salvezza delle anime altrui che quella della propria.
PROFESSORE: un vecchio barbogio in grado di rendersi più noioso della sua stessa disciplina.
PROGRESSISTA: un tale la cui mente è così aperta da poterci infilare dentro qualunque scemenza.
PROGRESSO: trionfale scalata verso il
precipizio.
PROSSIMO: colui che precede chi è meritevole del nostro amore evangelico.
PROSTITUZIONE: sfruttamento del corpo della donna, sullo spirito dell’uomo.
PSICOLOGO: professionista addetto alla riabilitazione psichica di coloro che soffrono di un disturbo mentale, ovvero di chiunque pagherebbe uno psicologo.
PUBBLICO: un’idra con cento teste ed una sola pancia. Siccome è impossibile tagliarle tutte, la si può sconfiggere solo lasciandola a digiuno.
PUBBLICO DIPENDENTE: un ligio funzionario che si reca in ufficio la
mattina presto e ne esce il pomeriggio tardi, e che per tale motivo non ha mai
tempo libero per lavorare.
PUDORE: qualcosa talmente lontana dalla natura delle donne da farle arrossire.
PURITANO: un uomo che non sente l’esigenza di lavarsi prima di frequentare una prostituta, e perciò frequentare una prostituta diventa solo un pretesto per lavarsi dopo.
RAGIONE: dogma dell’uomo moderno e principale torto dell’Illuminismo.
RAGIONEVOLE: dicasi di uomo a cui il buon senso ha totalmente offuscato il lume della ragione.
REALISMO:
in campo pittorico è la civettuola ammissione di responsabilità dell’artista
con cui pretende di farsi pubblicamente carico della colpa per l’imperfezione
della natura.
REALISTA: un tale le cui gambe sono troppo corte per toccare terra.
REALISTA (al femminile): dicasi di donna con i piedi saldamente poggiati sul tacco delle sue scarpe.
REPUTAZIONE: precede sempre gli uomini, poiché altrimenti non saprebbero da che parte andare.
RETORICA: espediente dialettico di colui le cui opinioni non penetrano la mente dell’uditorio, e allora lo fa sbadigliare per poi ficcargliele in bocca.
RICONOSCENZA: tributo rigorosamente morale che si rende al proprio benefattore per ricompensarlo del suo prossimo servizio.
RIFORMISMO: in campo ecclesiastico è l’idea per cui Dio dovrebbe mutare i propri convincimenti millenari secondo i tiramenti dell’opinione pubblica.
RITRATTO (DI DONNA): un raffinato esorcismo con cui il pittore debella lo spirito che ne infetta l’ideale, e la tela è il luogo in cui ne occulta il cadavere per rimanere impunito.
RITROSIA: la più sfacciata manifestazione dell’esibizionismo femminile.
RIVOLUZIONE: una donna infuriata che mette la sua stanza a soqquadro e poi, in un impeto di rimorso domestico, rimette tutte le cose al loro posto.
ROMANTICO: un uomo che cerca la donna su una nuvola, e finisce col ritrovarsela tra i piedi.
ROSA: fiore simile alla donna per bellezza e caducità. Tale rivalità infiamma il risentimento femminile che ne esige il martirio per soddisfare la propria vanità.
ROSSETTO: cosmetico che fa della femmina una donna e del maschio un pagliaccio.
SANTITA’: epurazione di ogni peccato,
fuorché quello della vanità.
SATIRA: 1- il buco della serratura da cui è possibile sbirciare l’umanità intenta a lavarsi.
2-
Cronaca
seria e scrupolosa dei costumi della società e della politica di cui
quest’ultime si prendono gioco parodiandola.
SCRITTURA TERAPEUDICA: utile per curarsi dai sintomi dell’ispirazione.
SCUOLA: un cilindro da cui i prestigiatori dell’istruzione tirano fuori conigli per le orecchie.
SCUSA: ammissione di pentimento finalizzata a ottenere il perdono per la prossima offesa.
SEDUTTORE: colui al quale la donna è sempre prodiga nel concedere tutto ciò che egli è già riuscito a prendersi da solo.
SEDUTTRICE: una donna che fuggendo il suo inseguitore lo precede ovunque quest’ultimo decida di andare.
SENSIBILITA’: arte di simpatizzare col
dolore altrui di chi ha noia di sopportare il proprio.
SIGARETTA: per l’uomo la liturgia per evocare un pensiero, per la donna qualcosa da mettersi in bocca.
SILLOGISMO: ragionamento
dimostrativo per cui, partendo da due proposizioni assunte come premesse, se ne
può dedurre una conclusione. Esempio: il mattino ha l’oro in bocca, il silenzio
è d’oro, ne consegue che il mattino non è donna.
SIMPATIA: qualità in cui spesso gli uomini si rifugiano per compensarne la mancanza.
SILENZIO: l’anticamera della beatitudine. Tuttavia solo le donne sono in grado di coglierne la sacralità al punto da ritenerlo degno di farsi depositario di ogni loro facezia.
SINCERO: un uomo a tal punto convinto della propria onestà intellettuale da credere a tutte le stupidaggini che dice.
SOCIETA’: 1- commedia messa in scena da uomini che recitano come cani.
2- Un salotto in cui gli affari di Stato diventano affari privati, e gli
affari privati diventano affari di Stato.
SOGNATORE: un sonnambulo troppo pigro per alzarsi dal letto.
SORRISO: espediente intimidatorio con cui la donna sfoggia davanti la vittima designata tutto l’armamentario dei suoi denti.
Prendere
nota: la naturalezza di un sorriso femminile richiede più artificio di quanto
sia necessario a una donna per fingere il pianto.
SOSTENITORE: chiunque appoggi moralmente o materialmente un movimento ideologico, un personaggio pubblico o un candidato alle elezioni condominiali. E’ noto che talvolta gli asini non disdegnano di caricarsi qualcuno sulla groppa per illudersi di essere cavalli.
SPOSO: durante la cerimonia di nozze è un tale vestito di nero che funge da accessorio all’abito della sposa.
STATO: organismo sociale istituito affinché l’uomo non dovesse più preoccuparsi del suo vicino di casa, ma solamente dell’intera collettività.
STIMA: l’invidia nella sua massima esasperazione.
STORIA: rigorosa e attendibile cronaca delle vicende umane redatta con ciò che i giornalisti scrivono sulla base dei pettegolezzi che le donne fanno a proposito di quello che gli uomini raccontano di aver fatto.
STRETTA DI MANO: premura cui gli uomini ricorrono quando concludono un affare o quando si presentano per la prima volta, sempre con lo scopo di evitare che l’altro infili la sua mano nelle proprie tasche.
STUPIDI: gli unici martiri che sopravvivono alle loro idee.
STUPIDITA’:
malattia che colpisce tutti a quindici anni. Alcuni vi guariscono, gli altri
invece rimangono in salute.
SUCCESSO: affermazione personale di natura passeggera. Si differenzia dalla mediocrità, la quale dura per sempre.
TEATRO: uno degli innumerevoli spettacoli offerti dalla mondanità con il quale si mettono in scena un centinaio di sciocchi che guardano un punto fisso.
Nota a margine:
oggigiorno gli spettacoli teatrali sono così noiosi che è quasi impossibile
chiudere occhio.
TELEFONO: strumento ideato dalla tecnica per venire in soccorso del difetto di ubiquità dei seccatori.
TIMIDO: un fanatico megalomane fermamente convinto che gli altri possano prestare attenzione alle sue opere, parole ed omissioni.
TIRANNIA: quella della donna è l’unica che non può essere rovesciata poiché non esige altro tributo che la disobbedienza.
TRAMONTO: citazione letteraria della natura per fare digerire agli spettatori la prolissità della sua opera.
TRENO: simbolo del progresso. Trattasi di un mezzo di locomozione di cui alcuni si servono per spostarsi con maggiore ritardo da un posto all’altro, e tutti gli altri per importunarli con una conversazione.
UGUAGLIANZA: in ambito giuridico è il principio secondo cui la legge è uguale per tutti, senza distinzioni fra innocenti e colpevoli.
UMILTA’: 1- l’arte di sminuire le proprie qualità nella presunzione che gli altri le ingigantiscano.
2- La virtù su
cui gli arroganti ripiegano per nascondere le qualità che non possiedono.
UNIVERSITA’: centro di formazione didattica e lavorativa che, educando gli studenti all’ignavia, li prepara al mondo della disoccupazione.
VECCHIAIA: fase della vita in cui si espiano i propri antichi peccati con l’impotenza di commetterne di nuovi.
VEGETARIANO: sanguinario trucidatore di arbusti.
VERGINE: creatura mitologica che anticamente veniva sacrificata in pasto ai draghi finché quest’ultimi non si sono estinti a causa del prolungato digiuno.
VERITA’: ciò che è tale in quanto verità, pertanto un semplice pregiudizio.
VERNISSAGE: luogo barbarico in cui vengono appesi al muro i quadri invece dei pittori.
VIOLINO: strumento ad arco al cui apprendimento si prestano coloro il cui amore per la musica è superato solo dall’odio verso il proprio vicino di casa.
VIRTU’: un
elegante cappello di cui il borghese si adorna per nascondere le sue calvizie.
VIAGGIARE: un’esperienza del tutto superflua quando si è già in grado di sentirsi fuori luogo nel proprio Paese.
VITA: un debito a usura che gli uomini contraggono con le donne.
VITTORIA: premio di consolazione per alleviare la frustrazione di aver dovuto partecipare.
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